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Una questione di civiltà


Curarsi con acqua e zucchero. Oppure con l'Omeopatia. Che voi scegliate l'una o l'altra soluzione per curare un mal di testa o qualche altra malattia, le reali proprietà curative delle due “medicine” saranno le stesse: riduzione della disidratazione e innalzamento dei livelli di zuccheri nel sangue.

L'Omeopatia, pur essendo ormai ampiamente screditata dall'ambiente medico e scientifico rappresenta una soluzione seguita da un buon numero di medici e pazienti e nonostante la sua comprovata inefficacia gode dell'appoggio delle istituzioni come ad esempio accade in Francia, dove la mutua oltre ai farmaci tradizionali fornisce anche cure omeopatiche, in totale spregio a numerose ricerche scientifiche e a sentenze di tribunale. Per comprendere meglio questa pseudomedicina è bene però fare prima un po' di storia.

Il medico che ha inventato l'Omeopatia si chiama Samuel Hahnemann. Tutto sommato non era uno sprovveduto, stando a Wikipedia sapeva parlare 10 lingue ed era contrario a molti trattamenti medici tradizionali del diciottesimo secolo, compresi i salassi, ma allo stesso tempo era convinto che il caffè fosse responsabile di molti malanni.

Nel 1796 Hahnemann teorizza le basi dell'Omeopatia, poggiandola sul “Principio di similitudine del farmaco”: sostiene difatti che se una sostanza è la causa dei sintomi di una persona malata, una dose estremamente piccola di quella stessa sostanza potrà essere usata per curare quei sintomi e che più questa sarà diluita, maggiore sarà il suo effetto.

Invece di mettere in discussione le vecchie conoscenze come spesso fa la scienza, gli omeopati oggi continuano a fare come faceva il loro precursore: da oltre duecento anni iniziano diluendo una certa sostanza in acqua, poi prendono un centesimo di quella soluzione e la diluiscono ulteriormente, poi prendono un poco di quella soluzione e la diluiscono ancora in più acqua fino a quando la sostanza di partenza è estremamente diluita.

Quanto? Nella maggior parte dei casi la diluizione viene eseguita fino a quando non c’è più un ingrediente attivo ancora presente nella sostanza.

E' indubbio che se noi realizzassimo ad esempio una tintura con dell'acqua del rubinetto questa sarebbe inerte dal punto di vista medico. Gli omeopati dicono invece che i loro trattamenti funzionano perché l’acqua ha una memoria. Sul serio. UNA MEMORIA.

Ad esempio Alcuni rimedi omeopatici sono venduti come pillole: in questi casi, il trasferimento di liquido diluito (acqua) su zollette di zucchero, lasciato poi evaporare, funziona perché lo zucchero mantiene la memoria dell’acqua, che a sua volta ha una memoria della sostanza chimica. Sì, un cubetto di zucchero senza composti chimici diversi dallo zucchero vi curerà.

C’è solo un’eccezione circa gli ingredienti delle medicine omeopatiche. Molte di loro elencano l’alcol come ingrediente “inattivo”. Questo perchè le regole sulle etichette degli omeopatici sono così diverse da quelle per le vere medicine, che l’etanolo, lo stesso ingrediente della vodka, non deve essere necessariamente indicato. Ad esempio, una nota casa farmaceutica vende un omeopatico etichettato come “sicuro e senza effetti da dipendenza” per trattare la stipsi. Il suddetto farmaco è però costituito al 20 per cento da etanolo, questo significa che è come un liquore e che chi lo prende si risparmia una visita all'enoteca. Del resto a chi non piace combattere la stitichezza con uno shottino?

(A questo proposito vi segnalo il video realizzato da una giornalista americana, che dopo aver acquistato 36 dollari di medicina omeopatiche procede a bersi tutte le bottigliette per un totale di 17,7 centilitri di prodotto. Dopo pochi minuti misura il suo tasso di alcol nel sangue: 0,11 per cento. Con un rimedio omeopatico supera il limite consentito di alcol per mettersi alla guida in molto zone degli USA.)

Per questioni di spazio non ho potuto trattare l'argomento in maniera approfondita, ma ci sarebbero da fare altre mille considerazioni sull'omeopatia, così come si potrebbero portare altrettanti esempi della sua inefficacia. Quello che è importante spiegare -non dall'alto di chissà quale sapienza ma dall'alto di prove scientiche- è che anche se molte persone dicono di ottenere sollievo dall’omeopatia, sentire un sollievo non costituisce una prova scientifica e non è indice di alcuna proprietà curativa: l’effetto placebo è una cosa molto reale, ed è tutto ciò in cui consistono i farmaci omeopatici: placebo molto costosi.

Per controbattere a questo articolo o semplicemente per parlarne mi trovate in 5D


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